lunedì 6 gennaio 2020

Don Orione A Reggio Calabria nei giorni del Terrem...


Don Orione nacque a Pontecurone  provincia di Alessandria il 23 giugno 1872, spese tutta la sua vita nelle opere di carità per educare la gioventù , per servire i poveri e per salvare anime col solo fine di  unire la società al Papa quindi a Cristo.
 Fondo’:
Figli della Divina Provvidenza
Le piccole suore Missionarie della Carità
Coninvolse i laici nello Spirito e  nel progetto della Piccola opera della Divina Provvidenza
Mori a Saremo il 2 marzo del 1940 fu beneficato il 26 ottobre 1980 e canonizzato il 16 maggio 2004 da Papa Giovanni  Paolo II
Il suo motto: AVE MARIA E …. AVANTI
             FARE DEL BENE SEMPRE
                                                        FARE DEL BENE A TUTTI
                                                                                                  DEL MALE MAI A NESSUNO.
Giovanni Paolo II di lui dice : 
San luigi Orione , una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana, una delle personalità piu’ eminenti dello scorso secolo per la sua fede cristiana apertamente vissuta.  Ebbe  la tempra e il cuore dell’Apostolo Paolo, tenero e sensibile fino alle lacrime, infaticabile e coraggioso fino all’ardimento, tenace e dinamico fino all’eroismo
Da un po’ di tempo grazie ad un mio grande amico Dario sono venuta in possesso di un libricino che riguarda l’intervento di “ Don Orione a Reggio Calabria nei giorni del Terremoto.
Come apprendiamo dalla storia  le città di Reggio Calabria e Messina nel dicembre 1908 sono state distrutte da un terribile terremoto – maremoto.
 Nei giorni precedenti alla sciagura nella città di Messina  erano apparse sui muri delle scritte che profanavano Gesu’  Cristo negando la sua esistenza , nacquero  in quel tempo delle parodie  che tentavano  Gesu’  chiedendo il terremoto e  …. Con impressionante puntualità alle ore 5:20 del 28 Dicembre inizia la prima scossa di terremoto di poco piu’ di 30 secondi  ma del 10° grado della scala Mercalli associato ad un maremoto che ritirate le acque fino ad un 200 metri dal litorale le rigetta in tre successive ondate che raggiungono i 10 metri di altezza  travolgendo Messina e l’antistante costa calabra. Si contano 80.000 morti il 91% degli edifici rasi al suolo e resi instabili e danni su più di 3.000 miliardi
In questo lapidario il direttore del settimanale “La scintilla” commenta “ Gesu’ Cristo ha manifestato la sua esistenza” , è ormai  voce di popolo che in questo periodo di  tragico disastro si parli di un castigo di Dio. La gente si demoralizza cadendo in sterili polemiche intanto  da lontano un sacerdote nonostante si trovi lontano dall’epicentro si interessa di muoversi in aiuto e rappresentare la manifestazione viva della benefica “mano di Dio”
Don Orione, appresa la notizia dai giornali, si pone degli interrogativi: Quanti  fossero i senza tetto? Quanti i ragazzi rimasti orfani? Mosso dall’amore decide di intervenire, A Noto infatti c’era la congregazione  che Dirigeva una colonia agricola  pertanto inizia a chiedere notizie sulla comunità religiosa ma questo telegramma come anche il successivo purtroppo non ebbe risposte.
Il silenzio delle linee di comunicazione confermavano le condizioni apocalittiche che la zona stava vivendo.
A Don Orione era stato proposto dal vescovo di Cassano Ionio la custodia del Santuario della Madonna della Catena con annessi  locali e terreni adatti ad avviare una colonia agricola. Per scarsità di personale non si erano pronunciati ma adesso dopo gli ultimi avvenimenti Monsignor Pietro La fontaine  autorizza l’apertura  della colonia agricola a favore degli orfanelli Calabresi. Don Orione accetta l’incarico,  ma a quel tempo la congregazione era di diritto Diocesano pertanto per aprire la colonia era necessario che Monsignor  Bandi nominasse  un sacerdote Diocesano.
Finalmente il 4 gennaio Don Orione lascia Tortona in compagnia di Don Carlo Pasquali , faranno un salto in Vaticano per avere indicazioni riguardo l’incarico ottenuto.
Pongo un solo istante l’attenzione sui tempi 
IL 30 dicembre 1908 veniva offerto l’incarico, il 4 gennaio  1909 lascia Tortona (Alessandria) , nella serata del 4 sono gia’ in Vaticano ripartiranno il 5 gennaio 1909 in serata ed il 6  gennaio 1909 epifania saranno in Calabria.
Don Pasquali  prosegue  lungo la corsa tirrenica per raggiungere Mons. Morabito, vescovo di  Mileto mentre Don Orione  punta direttamente su Cassano per raggiungere Mons La Fontaine  ed accogliere i primi orfani e farsi rilasciare i documenti opportuni per tale progetto.  Mentre la terra ancora sobbalza Don Luigi riparte  e raggiunge alle 7  del 7 gennaio  Catanzaro Marina, da una prima lettera indirizzata a Don  Sterpi verso Tortona possiamo cogliere la sua ansia per arrivare quanto prima al campo di lavoro mentre da una lettera  indirizzata  A Don Ravazzano cogliamo lo stato drammatico della situazione reale che si vive a Reggio Calabria  “ Sono a poca distanza da Reggio, stasera dormirò coi morti……..scrivo da una rovina, avrò  da farmi 4 ore a piedi. Stanotte due belle scosse che il treno saltava… preghi per me”
Dopo una settantina di chilometri il treno si ferma a Bova fermando il viaggio
Durante questa sosta presso i salesiani incontra con viva gioia e sorpresa un suo insegnante  Don  Calvi dell’oratorio di Torino e in questa tristezza una scia di serenità tocca il suo cuore.
Ancora persistono scosse ondulatorie , la terra continua a tremare, si dorme fuori, in baracche, la messa si dice sui gradini esterni delle chiese e il popolo sta sul piazzale.
Sono 45 km da Bova a Reggio, i km più difficoltosi se pensiamo che per raggiungere Reggio Calabria ci vollero una notte e un giorno intero. Don Orione raggiunge infatti finalmente Reggio  solo giorno 9 mattina.
Don Luigi Orione  viene  invece accolto con entusiasmo e ammirazione dalle parole del Vicario capitolare  attraverso le parole “Lode alla Provvidenza di Dio” è invece  contrasto da parte del clero che non solo non gli rivolsero la parola ma qualcuno addirittura vorrebbe che lo cacciassero. grazie A Dio questi commenti negativi non sembrano turbarlo .
Attraverso una lettera scritta a Don sterpi ci arrivano le notizie delle situazioni : le chiese distrutte, si dorme all’aperto, non ci sono soccorsi, il Santissimo Sacramento è sotto le macerie, piove a dirotto, continue le scosse, cadono muri e tuona .
Giorno 10 alle ore 18 e’ a Gioia Tauro, per prendere don Pasquali e  condurre a Cassano gli orfanelli gia’ raccolti , perché , la città che prima del terremoto aveva 45000 abitanti, ora  ne  stava piangendone 15000 per questo decisero di condurre a Don Pasquali gli orfanelli raccolti e lui tornerà per prestare servizio nelle zone disastrate. Alle 20 30 dello stesso giorno riparte per rifare 320 km in senso inverso.
Il 14 e’ a Messina, raggiunge Noto per vedere i religiosi e prendere un giovane assistente per gli orfanelli
Il 18 gennaio 1909 nasce la prima tenda Orionina in Calabria
Don Orione e’ continuamente in viaggio per spendersi a favore di questi ragazzi e cercare con coraggio e instancabile  determinazione  il meglio per il loro bene in collaborazione con tutto il clero, sembra infatti non curarsi della pioggia, del terremoto o del l’aeromoto
Tornato a Reggio Mons . Emilio gli affidò il compito di seguire  la “Cataluna”, una nave messa a disposizione del Papa per la raccolta degli orfani, sicché tutto il movimento finì per gravare in buona  parte sulle spalle di Don Luigi.
Le istituzioni Orionine  presero corpo nel 1910 
Il 10 ottobre di quell’anno ad una richiesta di Mons. Cattafari  di fare un salto a Reggio li scrive
“vorrei venire ma alla mattina è gia’ sera “ ma gli annuncia che il suo   desiderio è mettere  dei  religiosi a Reggio  affinché si possa fondare l’oratorio, la palestra  e una scuola di Religione.
Oggi questa struttura si chiama Collina degli Angeli
Il motivo è che nella ricostruzione di Reggio Calabria , dopo il terremoto 1908 il parroco della Candelora Don Salvatore De Lorenzo nel cui territorio si trovava questa collina, fondò una associazione dei ragazzi della Lega Angelica, il cui scopo era di pregare in riparazione le bestemmie
Quando Don Orione  penso’ di soccorrerei ragazzi orfani soprattutto quelli del terremoto, il buon canonico che aveva comprato quella collina  per farci la sede dell’Associazione “lega Angelica” avendo conosciuto tali intenzioni regalò tutta la collina a Don Orione che realizzò co la Ditta Castelli di Roma il Santuario e l’annesso istituto, inizialmente una baracca di legno, poi con l’aiuto della Provvidenza di tante persone buone di Reggio Calabria e soprattutto di San Gaetano Catanoso in miniatura l’opera. Il Santuario inaugurato da San Luigi Orione fu consacrato l’8 giugno 1997 da Mon Vittorio Mondello
Col tempo il santuario si è abbellito con delle vetrate, quelle del basso rappresentano la vita di Sant’Antonio e di San Luigi Orione, in alto rappresentano degli Angeli ognuno dei quali ha in mano una frase dell’inno a Sant’Antonio “Si queris miracula” mentre quelle del presbiterio rappresentano le 14 opere di misericordia
L’organo costituito dalla ditta Michelotto di Padova è recente(1997) ed è per l’acustica e la completezza tra migliori in calabria.

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