Viviamo in questo tempo l'urgenza di una fratellanza , a parole ci reputiamo fratelli , senza distinzione di sesso, razza, cultura eppure di fatto questa differenza ancora la viviamo, quanto sarebbe bello iniziare a vivere e vedere l’altro come fratello da includere e non separare o distruggere, abbiamo bisogno di trovare la via della mediazione per dialogare serenamente con tutti, animati dal profondo desiderio di capire la persona che ci sta davanti per farla sentire amata, accolta e compresa, l’altro non è mai un nemico ma un fratello che magari la vede diversamente da noi per le sue esperienze, ma è per noi un’occasione di crescita, non possiamo vivere senza prenderci cura di questo “Noi” disatteso da lungo tempo. Dovremmo acquisire la mentalità della ricchezza dell’altro dove all’indifferenza si sceglie l’apertura, dove il più debole diventa un punto di forza ma per fare questo dobbiamo necessariamente tornare all’amore con la A maiuscola… a quell’amore che dona senza nulla e che ci regala la vita eterna, è lo stesso vangelo ce lo ricorda quando scrive:” In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. .Mt25,40 “ Abbiamo bisogno di tornare come pecorelle smarrite al Padre , che abbiamo perduto seguendo i nostri idoli, magari il benessere , vivendo le comodità, e cosi’ ci siamo impoveriti sia a livello spirituale che economico dando priorità al superfuo. Oggi nella liturgia delle ceneri abbiamo sentito” se oggi ascoltate la Sua voce non indurite i cuori” Salmo 94, lo stesso versetto che San Francesco ha vissuto nella sua persona, ed ha ascoltato la voce di Dio nella natura, del malato, del povero diventando uno stile di vita per lui, rendiamolo anche nostro questo versetto rimanendo in ascolto.
Siamo in quaresima , la campanellina è suonata ….
Siamo invitati a tornare sulla retta via e cercare la Grazia di Dio, a guardare tutti gli uomini e donne con pari dignità , Ancora oggi e’ necessario una politica inclusiva viviamo fenomeni di esclusione, maltrattamenti violenze, persone private della libertà con l’inganno o con la costrizione fisica o psicologica, in altri, la frustrazione, la solitudine, la disperazione fanno emergere focolai di tensione indebolendo il sogno di costruire insieme una fratellanza incapaci di vedere che siamo tutti sulla stessa barca e anziché unire le nostre forze cadiamo nel triste inganno che cio’ che vorremmo sia un’utopia, e quanti conflitti per negare i diritti religiosi, razziali, incapaci di capire che la brutalità, la sofferenza alimenta la sfiducia, Il migrante è colui che sfugge dal paese nativo per fuggire da guerre da persecuzioni, per salvare se stesso e la sua famiglia, è un fratello che ha bisogno di una mano tesa e invece si ritrovano ad essere protagonisti del proprio riscatto, non dimentichiamo che tanti dei nostri antenati sono partiti come loro verso una terra che offriva maggiori opportunità di lavoro, proviamo a comprendere i loro timori , a far cadere le barrieredettate dal nostro io ed essere capaci di vedere Dio in ciascuno, proviamo a vivere di gratitudine , comprendere i timori degli altri e allargare i nostri orizzonti, non serve prevaricare sull’altro ma accettarlo e amarlo per quello che è, il conflitto rende debole anche il vincitore, e ci allontana dal centro: ll cuore di Dio. L’uomo deve camminare con suo fratello e non difendersi da lui.. Il covid 19 in un primo momento ci ha ridato questa spinta globale verso il bene comune dove il male dell’uno era anche quello dell’altro , la tempesta ha smascherato la nostra vulnerabilità per cercare il bene dell’altro e di se stessi e riconoscerci fratelli. Questo grande dolore speriamo serva a riconoscerci gli uni debitori dell’altro, La vera saggezza presuppone l’incontro con la realtà, il metterci seduto ed ascoltare l’altro, supera il narcisismo e permette l’ascolto attivo. Facciamo anche noi
Allora cosa aspettiamo…partiamo affinché Passo dopo passa….. la strada si apra
tratto da Enciclica di Papa Fracesco
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