venerdì 8 gennaio 2021

Costruiamo un mondo migliore

 



Abbiamo finalmente salutato il 2020, un anno abbastanza impegnativo, drammatico, ma che ci ha educato all’essenziale, ci ha educato a guardare il cielo e spero ad affidarci a Dio e dare importanza alle cose che valgono, abbiamo imparato a vedere l’altro come un valore e non come un impedimento e a prendercene cura accettandolo nonostante le debolezze di entrambi.  In questo tempo di dolore però al nostro fianco ci sono stati laici, sacerdoti, consacrati e come dimenticare tutto ciò che il Santo Padre Papa Francesco ha fatto per intercessione dell’intera umanità. È iniziato l’anno 2021 dedicato alla cura amorevole dell’altro. Quest’anno dobbiamo continuare a camminare su questo fronte  e imparare a combattere i nostri IO per dar spazio ai nostri NOI.

Abbiamo bisogno di vivere la fratellanza sia con i fratelli di sangue che con chi ci sta accanto perché possano nascere quei legame universali che in Cristo ci rende figli adottivi e fratelli l’uno dell’altro, nel Vangelo Gesù stesso specifica questo legame 

Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti».  Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».  Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre». Mt 12,46-50.

La donna anche se sembrerebbe nascosta, ha da sempre rappresentato un ruolo fondamentale nella mediazione e nella cura all’altro, incontriamo la figura della donna come maestra di fratellanza, Da sempre è la donna in ginocchio nei capezzali nella cura dell‘infermo, nell’asciugare le lacrime da un dolore, è sempre presente a far scorgere la luce di Dio in fondo al tunnel.

Sin dalle prime pagine dell’enciclica, Papa Francesco ci sta educando ad attenzionare l’altro, il suo apostolato ci sta portando a deconcentrarci da noi, per concentrarci sul bene che tutti e ciascuno possiamo fare nella vicinanza all’ultimo. Fratelli di sangue si nasce, mentre l’amore all’ultimo è uno stile di vita frutto dell’amore del Padre, significa portare il Vangelo ovunque: per le strade, nelle case, nelle chiese negli aeroporti e nelle stazioni.

Se io ho fatto esperienza dell’amore di Dio questo amore lo devo portare all’altro. Ho il dovere di far sorridere chi mi è accanto, e non ci possono essere impedimenti di cultura, di razza, di età di chissà che…. Nessuno ci deve separare dalla condivisione dell’amore di Dio. Questa immensa ricchezza deve diventare contagiosa perché possiamo camminare insieme e crescere nella gioia.  Io e te viviamo nello stesso suolo terrestre, sei mio fratello, la terra è stata creata da Nostro Padre e se io vedo la creazione della terra come un dono di Dio per me e te in questa ottica anche la proprietà privata acquisisce una linea più morbida perché a sua volta è un dono. L’attività imprenditoriale diventa un’occasione per realizzare la propria personalità e per far realizzare i propri dipendenti nel rispetto delle loro capacità e delle mansioni aziendali verso un bene piu’ grande che è il creato.

Ormai sembra abbiamo dimenticato l’inno di San Francesco, una lode al creato e a Dio:

 

 Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l’onore ed ogni benedizione.
A te solo Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di pronunciare il tuo nome.
Tu sia lodato, mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu attraverso di lui ci illumini.

Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia te, Altissimo.
Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle.

Tu sia lodato, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno e ogni tempo
tramite il quale dai sostentamento alle creature.

Tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Tu sia lodato, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte.

 E’ bello, giocondo, robusto e forte.

Tu sia lodato, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento, ci mantiene e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.

Tu sia lodato, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore e sopportano malattie e sofferenze.
Beati quelli che le sopporteranno in pace, perchè saranno incoronati.

Tu sia lodato, mio Signore, per la nostra morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scappare:
guai a quelli che moriranno mentre sono in situazione di peccato mortale.

Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue volontà,
perché la seconda morte, non farà loro male.

Lodate e benedicete il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.

  Ed invece Oggi più che mai abbiamo bisogno di ritornare indietro, abbiamo bisogno di riconoscere, accogliere, integrare e proteggere riconoscendo la gratuità in ciò che si possiede, Abbiamo la necessità di vivere una fraternità di accoglienza, gratuita, e di offrire senza nulla in cambio, Siamo al servizio l’uno del l’altro in un cammino verso una vetta che accomuna  tutti , nell’amore non ci possono essere distinzioni di razza , ma tutti indistintamente dobbiamo tendere la mano a chi è accanto se vogliamo costruire un mondo migliore.

 E’ l’ora, è questo il momento della svolta, il momento decisivo per dire BASTA e finalmente vivere in un mondo dove non c’è più guerra perché al suo posto  è stato sostituito il perdono. La fraternità è mitezza è “colui che sceglie di morire per non diventare assassino”. Abbiamo sofferto tanto nell’anno appena trascorso perché abbiamo sentito forte questa parte di umanità che ci ha lasciati, ogni deceduto è un fratello che ci ha lasciato, ogni volta che abbiamo scelto di tutelare l’altro invece è stato un passo per il bene comune, per salvarlo. 

Questo dolore che possa trasformarsi davvero ad un ritorno alle origini e lasciar posto a quell’arcobaleno che ritroviamo dopo l’uscita di Noè dall’arca. Un ’arcobaleno di cieli nuovi e terra nuova che ci portano a quell’Alleanza ormai per molti sorpassata ma l’unica capace di renderci felici

 

Auguri di cuore per un 2021 ricco di Paternità

 

Narrato dalle prime pagine dell’enciclica “Fratelli Tutti”

 

 

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