lunedì 13 novembre 2017

le origini dell'uomo e il peccato

Dio ha creato l’uomo a sua immagine, ed essendo tale ha una dignità di essere umano diversa dagli altri abitanti del creato. Difatti l’essere umano, creato ad immagine di Dio e composto da una parte materiale ed una spirituale. Dio ha creato l’uomo, ponendolo nel giardino dell’Eden affinché lo potesse coltivare e custodire. Gli mette accanto una donna per  non rimanesse solo e  per potergli essere di aiuto. Pensa a tutto purché l’uomo mantenga ogni cosa a suo favore pensando e agendo per il bene collettivo di tutta la creazione. L’uomo avrebbe lavorato senza fatica e la donna avrebbe generato con la metà dei dolori, tutto sarebbe stato in comunione con Dio e condividere con lui la stessa vita. All’uomo e stata data la possibilità di imparare a conoscersi, a controllarsi e di donarsi liberamente entrando così in comunione con le persone ed il creato.  Questo avrebbe portato l’uomo a restituire a Dio, in segno di gratitudine, amore incondizionato se solo non fossimo caduti in tentazione.  L’uomo davanti ad una prova, un idolatria ha la tentazione di disubbidire alla legge, cercando la strada più facile per se stessi, escludendo Dio dalla propria decisione, infatti, il nostro egoismo ci porta all’ingratitudine, a diffidare della Bontà di chi ci ha creati, rifiutando il Suo amore, come se non ci potesse capire, ci sentiamo piccoli ma vogliamo scegliere noi perche’ è la nostra vita, ed è in questa superbia, in questo orgoglio che anche noi come loro mangiamo il frutto proibito, portandoci a disprezzare Dio.  Per poi scoprirci nudi come Adamo ed Eva ed abbiamo paura, vergogna di Dio e ci nascondiamo da Lui.  Come i nostri antenati ,abbiamo peccato, siamo fragili, non sappiamo come rimediare, non distinguiamo piu’ il bene dal il male, il suolo è diventato ostile, l’unione tra  uomo e donna è teso, viviamo nella schiavitù della corruzione, siamo in continua ricerca di un equilibro tra corpo e anima, non siamo prudenti, non conosciamo  i peccati che ci portando alla  continua rottura con Dio e commettiamo un peccato dietro l’altro,  non abbiamo più la giustizia originaria,  perché’ è subentrata al suo posto la malizia. Col peccato abbiamo perso la familiarità con Dio , Permane in noi un ‘inclinazione al male profonda, morale e comportamentale dell’anima umana che è anche macchiata  dai 7 vizi capitali che a loro volta generano altri peccati. Abbiamo perso l’Immortalità, l’immunità dalle malattie e l’immunità dalle sofferenze. Per vivere abbiamo bisogno  di avvicinarci al nostro Dio che però abbiamo ferito.  In tutto ciò possiamo ritrovare il nostro comportamento  perché questo peccato seppur commesso dai capostipiti del genere umano  è trasmesso all’atto del concepimento e quindi  a tutti noi come peccato trasmesso e non commesso. Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità,  la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni, ferisce la natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana. Esso si propaga a macchia d’olio creando disordini.
La Bibbia ci narra che  dopo il peccato originale, Caino uccide il fratello Abele. fino a far “pentire” Dio di aver creato l’uomo.  Dio deluso Decise allora, anziché far morire l’intera creazione di salvarne una parte ,tra cui Noè e i suoi tre figli con relative mogli) per concedere un nuovo inizio all’umanità . Ma  col passar del tempo e delle generazioni l’uomo torna a  peccare, dimenticando la Misericordia che Dio ha avuto, causando la dispersione e la divisione del genere umano, in lingue e razze distinte, come ci insegna l’episodio della torre di Babele.
 Il peccato rende gli uomini complici gli uni degli altri e fa regnare tra di loro la concupiscenza, la violenza e l'ingiustizia . Rendendoci  responsabili l’uno dell’altro.  Vi sono diversi tipi di peccati:
Il peccato veniale  e' un disordine che si commette col pensiero, con la parola, con l'azione o con l'omissione contro la legge del Signore, e’ un peccato che indebolisce la carità  ma che non  è tanto grave da farci perdere la Grazia Santificatrice . Perdiamo invece sia la Grazia che la carità quando il nostro peccato è Mortale  ne citiamo solo qualcuno: bestemmia spergiuro, omicidio, , furto,   questi peccati colpiscono in noi il principio vitale. Il peccato dipende anche dal grado dell’oggetto o materia  in questione ,ad  esempio, se diciamo una bugia detta a fin di bene, chi scopre questa bugia, puo’ rimanerci male,  ferendo la persona interessata, Se invece  la stessa bugia la diciamo in un interrogatorio informale davanti un ufficiale giudiziario ovviamente il peccato perde il carattere  veniale e diventa mortale.   Benché’ la misericordia di Dio sia immensa da coprire ogni peccato commesso ci sono dei peccati  mediante i quali sta scritto che non Verranno perdonati. Sono quei peccati contro l’azione dello  Spirito Santo: il magistero della chiesa ne evidenzia 6 come 6 guarda caso è il numero del Demonio. Essi sono:
1.     Disperazione della salvezza: Lo riscontriamo in Caino che uccide il fratello per invidia, gelosia, ira,  per superbia e orgoglio si autopunisce infatti  davanti a Dio  dice “troppo grande è la Mia colpa per avere il Perdono”. Ma c’e’ un caso ancora piu’ grande di questo nel Vangelo, quello di Giuda Escariota, non esiste peccato peggiore, Essere responsabile  del DIOicidio dopo essere stato Suo discepolo, anche lui pentito anzicchè chiedere perdono si suicida autopunendosi credendo che il suo peccato sia più grande della Misericordia di Dio.
2.     Presunzione di salvarsi senza meriti: La salvezza è un dono a cui noi dobbiamo partecipare, mettere la nostra intenzione, la buona volonta’ altrimenti stiamo prendendo in giro la Grazia salvifica e quindi lo Spirito Santo
3.     Invidia della Grazia altrui: Gesu’ , e’ stato consegnato per invidia, per togliere davanti quella luce che risplendeva. Esso è  un peccato Luciferino. Dio ci manda i Santi per imitarli non per invidiarli. Lo Spirito soffia dove vuole Dio
4.     Impugnare la Verita’ conosciuta:  lo riscontriamo quando l’uomo perdonato di un peccato grave torna a peccare deliberatamente conoscendo come si fa per tornare indietro
5.     Ostinazione nel peccare quando sei recidivo davanti ad un peccato mortale perche’ basta confessarsi per ricevere la Grazia
6.     Impenitenza finale quando sottovaluti la grandezza del Peccato e superficialmente aspetti l’ultima confessione dandoti al libertinaggio senza curarti dell’ anima.

Dio, non abbandona mai l’uomo in balia del suo peccato e  lo vediamo gia nell’Eden quando si rivolge come un padre ad Adamo, chiedendogli “dove sei?”, cioè “fermati, dove sei finito? Cosa hai fatto?”. Così come un padre o una madre fa riflettere un figlio quando sta percorrendo una strada errata. Dio tenta di salvare l’uomo da questa condizione cercando, continuamente di richiamarlo a se attraverso la conversione. E’  vero mediante Adamo ed Eva  siamo caduti nel peccato ma  mediante il fiat della Nostra mamma Celeste che ha concepito  il Nuovo Adamo GESU’ CRISTO ci hanno portato ad essere Giustificati davanti a Dio se solo lo vogliamo. L’uomo oggi, schiavo di Satana, può liberamente scegliere se seguire il suo IO o piegarsi a pregare,  come ha fatto Gesù, e rimettersi quindi alla volontà del Padre, fonte di ogni Bene.  Questo è stato possibile per mezzo di un grande sì , ; quello di Maria al momento dell’Annunciazione. Per questo  Gesù ha incominciato il suo cammino sulle strade dell’umanità; lo ha incominciato in Maria, trascorrendo i primi mesi di vita nel grembo della mamma: non è apparso già adulto e forte, ma ha seguito tutto il percorso di un essere umano. Si è fatto in tutto uguale a noi,  eccetto il peccato. Per questo, Dio, ha scelto Maria, l’unica creatura senza peccato, immacolata ossia senza ombra di male. Maria risponde alla proposta di Dio dicendo: «Ecco la serva del Signore» (v. 38). Non dice: “Mah, questa volta farò la volontà di Dio, mi rendo disponibile, poi vedrò…”. No. Il suo è un sì pieno, totale, per tutta la vita, senza condizioni. E come il no delle origini aveva chiuso il passaggio dell’uomo a Dio, così il sì di Maria ha aperto la strada a Dio fra noi. È il sì più importante della storia, il sì umile che rovescia il no superbo delle origini, il sì fedele che guarisce la disobbedienza, il sì disponibile che ribalta l’egoismo del peccato. Oggi la nostra mamma celeste viene configurata con la Chiesa che ci porta a gestare in noi la fede, ci educa all’amore di Dio e promuove il bene comune attraverso le risorse di uomini che aderiscono, come membra vive, con i propri carismi al servizio di Dio e del prossimo, per raggiungere una crescita reciproca unitaria. A tal proposito ci sono i sacramenti: Il peccato originale viene  tolto solo con il sacramento del Battesimo che cancella le colpe fino ad allora commesse e ci rende uomini nuovi,  ma lascia in noi la concupiscenza perché’ dal cuore nascono i propositi cattivi , ecco perche’ in aiuto viene la Confessione  che perdona le nostre mancanze che e’ per noi un secondo, terzo, quarto battesimo.  Cio’ dimostra che anche per ciascuno di noi c’è una storia di salvezza fatta di sì e di no. A volte, però, siamo esperti nei mezzi sì: siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce. Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: “Scusami, non posso”, “non oggi, penso domani”; “Domani sarò migliore, domani pregherò, farò del bene, domani”. E questa furbizia ci allontana dal sì, ci allontana da Dio e ci porta al no, al no del peccato, al no della mediocrità. Il famoso “sì, ma…”; “sì, Signore, ma….”. Così però chiudiamo la porta al bene, e il male approfitta di questi sì mancati. Ognuno di noi ne ha una collezione dentro. Pensiamoci, ne troveremo tanti di sì mancati. Invece ogni sì pieno a Dio dà origine a una storia nuova: dire sì a Dio è veramente “originale”, è origine, non il peccato, che ci fa vecchi dentro. Ogni sì a Dio origina storie di salvezza per noi e per gli altri. Come Maria con il proprio sì. Dio desidera visitarci e attende il nostro sì. Pensiamo: io, oggi, quale sì devo dire a Dio? Pensiamoci, ci farà bene. E troveremo la voce del Signore, che ci chiede qualcosa, un passo avanti.  Fino alla fine dei nostri giorni ogni giorno siamo e saremo tentati perché’ viviamo sotto il dominio di Satana  ma tutto finirà  con la nostra morte naturale. Fratelli Dio ci ama e ci vuole salvi ma seppur saremo salvati SOLO per Grazia noi dobbiamo predisporci ad essa con Sincera Volontà per far fruttificare anche noi il soldino dei talenti e non essere invece  legati e gettati fuori.   Tutto passa… Dio è eterno.  Allora da qui nasce l’esortazione ad essere membra vive della Chiesa    affinché’ possiamo rivestirci dell’armatura di Cristo e resistere alle insidie del demonio, curando la nostra cecità e riacquistare la vista. E’ un invito a vivere cercando le cose di lassù,  Anche perché  seppur  peccatori in Gesù Cristo  siamo più che vincitori, Dio ha tanto amato il mondo da darci il Suo figlio Unigenito ed  è stato Lui a pagare affinché’ noi fossimo giustificati per mezzo di Lui.  Pertanto cerchiamo il Vero bene affinché’ possiamo vivere nel Suo amore e la Sua Misericordia e poter pregustare già da qui il Paradiso.
Tratto da una fusione di libri : catechismo della Chiesa Cattolica, Bibbia note, accenno a libro L'uomo e il suo Mistero di Don Leonardo Maria Pompei etc etc 

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