Nell’
articolo precedente abbiamo visto una fanciulla con una vocazione come tante
altre ma che ha risposto in maniera diversa dalle altre, uno strumento di DIO, donna combattuta per prima dalla famiglia e
poi dalla confraternita, abbiamo visto una donna piena di combattimenti e
tentazioni come la vita di ognuno di noi, una vita tormentata ma che non si lamenta anzi…una donna fedele
all’amore di Dio, una donna che per la Sua maggior gloria non teme di soffrire
in questa terra per ricevere il premio celeste , abbiamo visto salvare la
patria, anime, il Signore conta su di lei per permettere che il mondo si
converta…. Con lei abbiamo conosciuto
l’importanza dei voti di povertà,
castità e dell’obbedienza, L'anima viene a
conoscere che il Signore conta su di lei e questa conoscenza le dà forza. Essa
sa che per restare fedele dovrà talvolta esporsi a varie difficoltà; ma essa
confida in Dio e, grazie a tale fiducia, giunge là dove Iddio la chiama. Le
difficoltà non la spaventano; sono per lei come il pane quotidiano; il
Signore le chiede di fare un ritratto di lui che si esporrà la domenica
successiva alla Pasqua e così avvenne.
Il
Signore si fa conoscere alla santa come
Padre Misericordioso, l’anima viene
attratta dal Suo amore anche se ha dei piccoli momenti di luce. Questi
istanti di luce saranno sempre più frequenti attraverso la preghiera e i
momenti di prova e nel tempo più duraturi.
Più
ci si avvicina alla preghiera più inizia
a conoscersi ed a rabbrividire del suo stato di peccatore, tuttavia il Signore
la copre col suo Amore. Iniziano poi i momenti in cui l’anima si sente sola e
abbandonata ed inizia la lotta accanita per la conversione, l’anima è
tormentata e satana incalza, le prove
sono sempre più difficili e si alternano
momenti di gioia a momenti di enorme
tormento e benché’ il Signore le sia vicina,
l’anima si sente abbandonata e odiata dal Signore, ma la persona non
riesce a vedere questa vicinanza con Dio, alla fine di questo momento di prova
scopre che Dio le e’ stata vicina in quei momenti che in qualsiasi altra
circostanza, poiché senza la Sua Grazia
non avrebbe potuto superare quelle prove. E auspicabile scegliere
un padre spirituale di cui ci si
fidi affiche’ si possa essere sinceri e aprirsi
totalmente e possa seguire i
consigli che il Presbitero le indichi e crescere nella conversione, pertanto è
necessaria l'umiltà. Santa
Faustina scrive nel suo diario “:“ Un'anima non ricava
adeguati vantaggi dal sacramento della confessione, se non è umile. La superbia
tiene l'anima nelle tenebre. Essa non sa e non vuole penetrare esattamente nel
profondo della sua miseria: si maschera e fugge da tutto ciò che dovrebbe
guarirla. Necessaria è l'obbedienza.
Un'anima disobbediente non riporterà alcuna vittoria, anche se fosse Gesù
stesso confessarla direttamente. Iddio ricolma di grazia nel modo più abbondante le anime, ma le anime obbedienti.
Un'anima che è uscita da quei tormenti è profondamente umile. La limpidezza
della sua anima è grande. Essa, senza bisogno di rifletterci in certo modo,
conosce meglio che cosa in un dato momento occorra fare e che cosa tralasciare.
Avverte il più piccolo tocco della grazia ed è molto fedele a Dio. Essa
riconosce Iddio da lontano e gode di Dio ininterrottamente. Essa in pochissimo
tempo scopre Iddio nelle anime degli altri, in genere in quanti le stanno
attorno. L'anima viene purificata da Dio stesso attraverso le sofferenze. Esse
sono una grande grazia perché’
attraverso questi dolori ( mortificazioni, tradimenti, umiliazioni,
maltrattamenti, il giudizio e l’incredulità della gente ),. l'anima diviene
simile al Salvatore; e nella sofferenza
l'amore si cristallizza: maggiore è la sofferenza, più puro diviene l'amore. L’anima viene purificata da Dio stesso. Solo
in un caso non potremmo mai entrare nella vita eterna, l’uomo ha un organo
piccolissimo: la lingua ma che provoca cose grosse, infatti con essa
giudichiamo, aggiungiamo sofferenza agli altri, ma chi non rispetta il silenzio non diventerà mai
santo. Se per caso accade che per suo
mezzo parla lo Spirito di Dio, allora non è lecito tacere. Ma per poter
ascoltare la voce di Dio bisogna avere la quiete nell'anima ed osservare il
silenzio interiore, cioè il raccoglimento in Dio. Un'anima che chiacchiera molto è vuota nel suo
interno. Non ha né virtù fondamentali, né intimità con Dio. Non è il caso di
parlare di una vita più profonda, della
soave pace e tranquillità nella quale abita Iddio. Un'anima che non ha gustato
la dolcezza della quiete interiore, è uno spirito inquieto, e turba la
tranquillità degli altri, con la lingua uccidiamo, commettiamo dei veri
omicidi, Dopo che l'anima è stata purificata ed il Signore ha rapporti di
intimità con lei, ora con tutte le forze tende verso Dio. Però essa da sola non
può niente Essa vive ancora in esilio e sa molto bene che possono esserci
ancora giornate nuvolose e piovose; ma essa
guarda a tutto ciò con un atteggiamento diverso da quello tenuto finora. Non si
rifugia in una pace falsa, ma si slancia nella lotta. Gode di una stretta unione con Dio. Ha molte
visioni sensibili ed intellettuali. Sente molte parole soprannaturali e
talvolta degli ordini precisi. Ma nonostante queste grazie, non basta a se
stessa. Proprio in quanto Iddio la visita con queste grazie, è esposta a
diversi pericoli e può facilmente cadere nell’ illusione. Ora dovrebbe pregare Dio perché le
mandi una guida spirituale; e non solo pregare per la guida, ma bisogna darsi
da fare e cercare un tale condottiero,
che conosce le cose, come il condottiero deve conoscere le strade, attraverso
le quali deve condurre i suoi soldati in battaglia. Un'anima che è unita a Dio,
bisogna prepararla a grandi ed accaniti combattimenti. Dopo questa
purificazione e queste prove, Iddio tratta con l'anima in modo particolare, ma
l'anima non collabora sempre con queste grazie. Non perché essa stessa non
voglia collaborare, ma perché incontra così grandi difficoltà esterne ed interne,
che ci vuole veramente un miracolo, perché quell'anima si mantenga su quelle
altezze. Ora ha necessariamente bisogno di un direttore spirituale”
Suor Faustina
soffre per non avere un padre spirituale che potesse capirla, in quanto la sua
anima aveva raggiunto profondità
talmente elevate che nessuno riusciva a seguirla ed anzi reputavano che
lei avesse delle illusioni, Anche lei a volte rischiava di credere nella
cattiveria degli altri prendendo per non vere le apparizioni di Gesu’ che lei
viveva.
Suor Faustina riprende: “Per molto tempo sono stata ritenuta invasata dallo spirito maligno e
venivo guardata con commiserazione. La Superiora poi aveva messo in atto certi
accorgimenti cautelativi nei miei confronti. Era giunto alle mie orecchie che
le suore mi tenevano d'occhio come tale, come indemoniata. E tutt'attorno mi si
oscurò l'orizzonte. Cominciai ad evitare quelle grazie divine, ma che potevo
fare? Dopotutto non era in mio potere. Improvvisamente fui presa da un così
profondo raccoglimento che, malgrado la mia volontà, sprofondai in Dio ed il
Signore mi trattenne presso di Sé. Nei primi momenti la mia anima è sempre un
po' spaventata, ma poi viene riempita da una calma e da una forza singolare.
Tutto ancora era da sopportare. Infatti quando il Signore chiese che dipingessi
quell'immagine, allora cominciavano veramente a parlare di me ed a guardarmi
come se fossi un'isterica od un'esaltata e la cosa cominciò a propagarsi un po'
di più. Una delle suore venne da me, per parlarmi in confidenza. E cominciò a
commiserarmi. Mi dice: « Sento che dicono di lei che è un'esaltata, che ha
delle visioni. Povera sorella, si difenda da ciò ». Era sincera quell'anima e
mi disse sinceramente quello che aveva sentito dire. Ma cose simili dovetti
ascoltarle ogni giorno. Che tormento sia stato per me, Dio solo lo sa. Decisi
però di sopportare tutto in silenzio e di non dare spiegazioni quando mi
venivano rivolte domande, m'accorgo di essere sorvegliata come una ladra ovunque,
Tuttavia i Superiori son sempre i Superiori. E sebbene mi abbiano personalmente
umiliata e talvolta imbottita di numerosi dubbi, tuttavia mi hanno sempre
permesso quello che voleva il Signore, quantunque non come avevo chiesto, ma in
altro modo hanno aderito alle richieste del Signore e mi hanno autorizzata a
fare certe penitenze e mortificazioni, L'amore puro è capace di grandi imprese
e non l'annientano né le difficoltà, né le contrarietà. Come l'amore è forte nelle
grandi difficoltà, così è perseverante nella grigia, noiosa vita quotidiana.
Essa sa che, per piacere a Dio, una cosa è necessaria: fare con grande amore le
cose più piccole. Amore e sempre amore. L'amore puro non sbaglia; esso ha
singolarmente molta luce e non fa nulla che non debba piacere a Dio. E attento
nel prevedere ciò che è più caro a Dio e non c'è nulla che lo eguagli; è felice
quando può annientarsi ed ardere come un sacrificio puro” questo puo’ avvenire se ci affidiamo alla
preghiera perche’ perseverando in essa , ci si possa armare di pazienza e superare coraggiosamente
le difficoltà esteriori quali il
rispetto umano e la necessità di rispettare i momenti destinati alla preghiera e le
difficoltà’ interiori cioè lo scoraggiamento, l'aridità, l'indolenza, le
tentazione. Tante furono le volte che
per mezzo della Madre superiora, del Sacerdote , di Suor Teresina del Bambino Gesù, ed infine
le stesse apparizioni del Signore Gesù la nostra Santa veniva rassicurata di
non intimorirsi davanti alle avversità. Nel periodo che intercorse tra la prima
apparizione di Gesù relativa alla formazione del Dipinto e la Santa scrive “un giorno vidi due strade: una strada larga cosparsa di sabbia e di fiori, piena
di allegria, di musica e di vari passatempi. La gente andava per quella strada
ballando e divertendosi. Giungono alla
fine, ma non s'accorgono che è finita. Alla fine di quella strada c'era uno
spaventoso precipizio, cioè l'abisso infernale. Quelle anime cadevano alla
cieca in quella voragine; man mano che arrivavano, precipitavano dentro. E ce n
era un così gran numero, che era impossibile contarle. E vidi un'altra strada,
o meglio un sentiero, poiché era stretto e cosparso di spine e di sassi e la
gente che andava per quella strada aveva le lacrime agli occhi ed era piena di
dolori. Alcuni cadevano sulle pietre, ma si alzavano subito e proseguivano. Ed
alla fine della strada c'era uno stupendo giardino pieno di ogni felicità e
tutte quelle anime vi entravano. Subito, fin dal primo momento, dimenticavano i
loro dolori.” E il Signore le apparve dicendole
“Sappi che se trascuri di dipingere quell'immagine
e tutta l'opera della Misericordia, nel giorno del giudizio risponderai di un
gran numero di anime”
Suor Faustina cosi’ pregava:
“Per ogni volta che il mio petto respira, per ogni volta che batte il
mio cuore, per ogni volta che pulsa il sangue nel mio organismo, per
altrettante migliaia di volte desidero esaltare la Tua Misericordia, o Trinità
Santissima. Desidero trasformarmi tutta nella Tua Misericordia ed essere il
riflesso vivo di Te, o Signore. Che il più grande attributo di Dio, cioè la Sua
incommensurabile Misericordia, giunga al mio prossimo attraverso il mio cuore e
la mia anima. Aiutami, o Signore, a far si che i miei occhi siano
misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base
di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c'è di bello mio prossimo e gli sia di aiuto. Aiutami a
far si che il mio udito sia
misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie
orecchie non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo.
Aiutami, o Signore, a far si che la mia lingua sia misericordiosa e non parli
mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e
di perdono. Aiutami, o Signore, a far sì che le mie mani siano misericordiose e
piene di buone azioni, in modo che io sappia fare unicamente del bene al
prossimo e prenda su di me i lavori più pesanti e più penosi. Aiutami a far sì
che i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto
del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza. il mio vero riposo
sta nella disponibilità verso il prossimo. Aiutami, Signore, a far si che il
mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del
prossimo. A nessuno rifiuterò il mio cuore. Mi comporterò sinceramente anche
con coloro di cui so abuseranno della mia bontà, mentre io mi rifugerò nel Misericordiosissimo Cuore di Gesù. Non
parlerò delle mie sofferenze. Alberghi in me la Tua Misericordia, o mio
Signore. Tu Stesso mi ordini di esercitarmi nei tre gradi della misericordia.
Primo: l'opera di misericordia di qualunque genere essa sia. Secondo: la parola
misericordiosa; se non potrò con l'azione lo farò con la parola. il terzo grado
è la preghiera. Se non potrò dimostrare la mia misericordia né con l'azione, né
con la parola, posso sempre farlo con la preghiera. La preghiera l'estenderò
anche là, dove non posso giungere fisicamente. Gesù mio, trasformarmi in Te
Stesso poiché Tu puoi fare tutto.”
Suor Faustina finalmente è in procinto
di prendere i voti, il Signore le chiede di parlare con i sacerdoti della Sua
divina Misericordia,
in quel tempo suor Faustina ebbe una luce diversa e
il Signore le permise di sapere quali fossero i Suoi attributi:
1.
La Sua Santità: La Sua Santità e’ cosi’ grande che tutto si piega
davanti a lui . tutte le tue miserie
sono state bruciate nel fuoco del Mio amore, come una pagliuzza gette le umilizata in un immenso incendio. E
con questo umiliarti attiri su di te e
su altre anime tutto il mare della Mia Misericordia.
2.
La sua Giustizia: è il secondo attributo, così grande e
penetrante che raggiunge fino in fondo
l’essenza di ogni cosa e senza di lui nulla potrebbe esistere.
3.
Il terzo attributo è l'Amore e la Misericordia.
E’ l'attributo più grande. Esso unisce la creatura al Creatore. L'amore più
grande e l'abisso della Misericordia si riconosce nell'Incarnazione del Verbo,
nella Redenzione da Lui operata.
E’ inoltre
attraverso le umiliazioni che noi impariamo l’umiltà e la semplicità.
Gesu’ dice a
Faustina : “Desidero che tu conosca più a fondo l'amore di cui
arde il Mio Cuore verso le anime e lo comprenderai quando mediterai la Mia
Passione. Invoca la Mia Misericordia per i peccatori; desidero la loro
salvezza. Quando reciterai questa preghiera con cuore pentito e con fede per
qualche peccatore, gli concederò la grazia della conversione .
O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di
Gesù come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te” Oh quante
anime salvò la nostra Santa sostituendosi per loro alle sofferenze accettando
anche le persecuzioni di chi non le
credeva, l’emarginazione, gli insulti, ipocrisia, diffidenza, umiliazioni,
contrarietà lei scrive di se
“Desidero
stancarmi, lavorare, annientarmi per la nostra opera di salvezza delle anime
immortali. Non importa se questi sforzi abbrevieranno la mia vita, dato che
essa non appartiene più a me, ma è proprietà della congregazione, Con la
fedeltà alla congregazione desidero essere utile a tutta la Chiesa, O Chiesa di
Dio, tu sei la migliore delle madri. Tu sola sai educare e far crescere le
anime. Oh! quanto amore e quanta venerazione ho per la Chiesa, per la migliore
delle madri..”
E nelle tempeste chiede ristoro al
cuore di Gesù, e con Lui e la Sua tenera Madre riceve gioia e felicità nelle Loro apparizioni. “Mi
rendo conto del grande potere che ha la preghiera d'intercessione presso Dio. Ora,
in questo tempo di Quaresima, sento la Passione del Signore nel mio corpo;
tutto ciò che ha sofferto Gesù lo vivo profondamente nel mio cuore benché
all'esterno le mie sofferenze non trapelino affatto. Le conosce soltanto il
confessore.” Un giorno Gesu’ le disse: Figlia Mia, guarda l'abisso della Mia Misericordia e rendi onore e
gloria a questa Mia Misericordia e fallo in questo modo: riunisci tutti i
peccatori del mondo intero ed immergili nell'abisso della Mia Misericordia.
Desidero darMi alle anime. Desidero le anime, figlia Mia. Nel giorno della Mia
festa, nella festa della Misericordia, attraverserai il mondo intero e
condurrai le anime avvilite alla sorgente della Mia Misericordia, lo le guarirò e le fortificherò ».
Arrivano i voti perpetui. , il Signore affida Faustina ad un padre
spirituale competente: Padre
Andrasz. Gesù le ordina di celebrare la festa della Divina Misericordia la
prima domenica dopo Pasqua. Nel raccoglimento interiore e per una
mortificazione esterna ha portato per tre ore una cintura di ferro, pregando
senza posa per i peccatori e per ottenere Misericordia per il mondo intero.
Avverte bene la nostra santa che la sua missione non finirà con la morte, ma incomincerà. I propositi per riuscire in una vita santa che
ci suggerisce Suor Faustina sono:
Amore del prossimo.
·
Primo: essere
servizievole con le Suore nel suo caso ma con chi ci sta accanto nel nostro
·
Secondo: non parlare degli assenti e difendere
il buon nome del prossimo.
·
Terzo: rallegrarsi dei successi del prossimo.
Dobbiamo inparare il distacco da cio’ che dice la
gente e anche il distacco dai noi stesi
per vivere secondo Dio.
Un consiglio del reverendo dr. Sopocko. «
Senza umiltà non possiamo piacere a Dio. Esercitati nel terzo grado
dell'umilta', cioè non solo non ricorrere a spiegazioni e giustificazioni,
quando ci rimproverano qualche cosa, ma rallegrarsi dell'umiliazione. Se le
cose di cui mi parli, provengono veramente da Dio, prepara la tua anima a
grandi
sofferenze. Incontrerai disapprovazioni e persecuzioni; ti considereranno
un'isterica ed una stravagante; ma Dio non ti risparmierà la Sua grazia. Le
vere opere di Dio incontrano sempre difficoltà e sono contraddistinte dalla
sofferenza. Se Dio vuole realizzare qualche cosa, prima o poi la realizza,
nonostante le difficoltà e gli ostacoli; e tu
àrmati
di tanta pazienza »
Nell’immagine
che il Signore ordina di disegnare a
suor Faustina come immagine della Divina Misericordia vi sono due raggi e il
sacerdote chiede di farsi dire cosa rappresentano e Gesu’ le dice:
« I
due raggi
rappresentano il Sangue e l'Acqua. Il raggio
pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso
rappresenta il Sangue che è la vita delle anime... Entrambi i raggi uscirono
dall'intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in
agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo
sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo
colpirà la giusta mano di Dio. Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua
sia la Festa della Misericordia. Chiedi al Mio servo fedele che in quel giorno
parli al mondo intero di questa Mia grande Misericordia: in quel giorno, chi si
accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle
colpe e delle pene. L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con
fiducia alla Mia Misericordia. Oh! quanto Mi ferisce la diffidenza di un'anima!
Tale anima riconosce che sono santo e giusto, e non crede che Io sono
misericordioso, Mia giustizia, ma non credono alla Mia bontà. Il mio Cuore
gioisce del titolo di Misericordia. Annuncia che la Misericordia è il più
grande attributo di Dio. Tutte le opere delle Mie mani sono coronate dalla
Misericordia ».
La nostra suora con la Madre superiore si rivolgono ad un pittore per dipingere
il quadro ma a Faustina l’immagine non piace e Gesù la rassicura dicendole che
dalla foto non importa la bellezza dell’immagine ma la Sua Grazia e che la preghiera di
un’anima umile ed amante placa l’ira di Dio ed attira le Sue benedizioni.
Gesù mi
disse: « Il Mio sguardo da quest'immagine è tale e quale al Mio sguardo
dalla croce». Sull’immagine ci sarebbe stato scritto Jezu, ufam Tobie in Italiano Gesù, confido in Te.
Suor
Faustina si rivolge a Gesù
dicendogli “Gesù, debbo dirTi ancora una parola. Sono molto stupita per
il fatto che mi ordini di parlare di questa festa della Misericordia, quando
tale festa, a quanto mi dicono, esiste già.
Quindi,
perché dovrei parlarne? E Gesù mi rispose: « Chi mai ne è informato tra la gente? Nessuno. E
perfino coloro che debbono proclamare e dare delle istruzioni alla gente su
questa Misericordia, spesso essi stessi non lo sanno. Per questo desidero che
questa immagine venga solennemente benedetta la prima domenica dopo Pasqua e
che riceva culto pubblico, in modo che tutti possano esserne informati. Fa' una
novena secondo l'intenzione del Santo Padre, che deve essere composta di
trentatré invocazioni, ripetendo cioè altrettante volte la breve preghiera alla
Misericordia, che ti ho insegnato.”.
La sofferenza
è il tesoro più grande che ci sia sulla terra, Essa purifica l'anima. Nella
sofferenza conosciamo chi ci è veramente amico. Chiese e anch a Gesù che si
degnasse di darle una spina della Sua
corona, Al mattino, durante la
meditazione,
sentii una spina dolorosa dalla parte sinistra del capo; il dolore mi durò per
tutto il giorno e pensai continuamente a come Gesù avesse potuto resistere al
dolore di tutte quelle spine che sono nella Sua corona.
Gesù ice a Suor Faustina: “ quelli che proclameranno la Mia grande
Misericordia. Io Stesso li
difenderò nell'ora della morte, come Mia gloria
ed anche se i peccati delle anime fossero neri come la notte, quando un
peccatore si rivolge alla Mia Misericordia, Mi rende la gloria più grande ed è
un vanto della Mia Passione. Quando un'anima esalta la Mia bontà, allora satana
ne trema e fugge nel profondo dell'inferno, Con le anime che ricorreranno alla
Mia Misericordia e con le anime che esalteranno e faranno conoscere ad altre la
Mia grande Misericordia, nell'ora della loro morte Mi comporterò
secondo la Mia Misericordia infinita. Il Mio
Cuore è addolorato - ha detto Gesù - perché anche le anime elette
non comprendono quanto sia grande la Mia Misericordia. ».
Tratto dal Diario di Suor Faustina
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