giovedì 20 dicembre 2012

Orgoglio e Umiltà

"Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili." (1Pi 5:5)


L’orgoglio è il Cancro dell’anima e se non è curato distrugge la vita spirituale come quella naturale. Il cancro comincia da piccole celle infettate per poi invadere tutto il corpo, finché uno muore.
  1. l’infiammazione dell’orgoglio può cominciare da una piccola ferita. Forse qualcuno ci ha offeso, ho abbiamo percepito offesa e qualcosa dentro di noi comincia a dire: "Tu non puoi fare questo a me. Non ci sto, e con ti credi di aver a che fare, non sai chi sono io!!"
  2. O può cominciare da un piccolo fallimento. Non volendo prenderne la responsabilità guardiamo attorno per trovare qualcuno che ovviamente non fa niente di giusto per appioppargli la colpa visto che noi siamo meglio di lui e noi non sbagliamo mai.
  3. Oppure può cominciare con un complimento innocentemente offerto da un fratello e invece di dare la gloria a Dio prendiamo il credito per noi stessi.
  4. Le cellule cancerogene dell’orgoglio cominciano a formarsi, e noi testardamente vogliamo avere tutto al modo nostro e invece di sottometterci al volere di Dio e ai bisogni e desideri dei nostri fratelli e sorelle.
  5. Certe volte l’orgoglio manifesta i suoi veri colori quando ci è richiesto di fare qualcosa che non vogliamo fare perché lo reputiamo "sotto la nostra dignità".
  6. Quando in discussione con qualcun altro, noi concludiamo che la nostra conoscenza è superiore e abbiamo grande gioia nel vincere l’argomento. Mentre è certamente giusto di parlare di quello in cui crediamo, ma l’arroganza che accompagna il "vincere" non è altro che cancro chiamato orgoglio.
  7. Quando non siamo pronti di riconoscere che abbiamo offeso e di cercare perdono, l’orgoglio prende possesso delle nostre anime.
  8. Quando rigettiamo un suggerimento, data la "sorgente", una piccola cellula di cancro comincia a crescere.
  9. Più seriamente quando guardiamo giù a quelli differenti da noi, il cancro dell’orgoglio ha già preso campo dentro di noi.
  10. Forse la più sottile forma di cancro d’orgoglio è quando pensiamo che la nostra esperienza con Dio ci fa meglio degli altri, che non sembrano così benedetti, come se le benedizioni di Dio fossero una ricompensa della nostra bontà. "Che cosa infatti ti rende diverso? Che cosa hai tu che non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti glori come se non l’avessi ricevuto?" (1Co 4:7)
Oggi è una buona giornata per fare l’inventario.
Andiamo alla clinica del Signore per fare un analisi sul nostro cancro di orgoglio, e di ricevere la perfetta cura dal dottore Divino.
Nel naturale tutti sono molto ansiosi nell’avere una "detenzione precoce" sulle afflizioni fisiche, e i Cristiani sono veloci nel chiedere preghiere per guarigioni del corpo. Ma siamo ritardatari a chiedere per un tocco per la guarigione delle malattie dell’anima. Forse, quello che ci ferma di più nel chiedere guarigione per il cancro dell’orgoglio è che proprio questo ci trattiene ad ammettere che c’è veramente un problema spirituale in noi e resistiamo qualsiasi aiuto a proposito.
Adesso guardiamo cosa la Scrittura ha da dire ripetutamente sull’orgoglio e l’umiltà:
Dai Proverbi:
"Certamente egli schernisce gli schernitori, ma fa grazia agli umili" (Pro 3:34)
"Il timore dell’Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l’arroganza, la via malvagia e la bocca perversa." (Pro 8:13)
"Quando viene la superbia, viene anche il disonore; ma la sapienza è con gli umili." (Pro 11:2)
"Dall’orgoglio viene solamente contesa, ma la sapienza è con quelli che danno ascolto ai consigli." (Pro 13:10)
"L’Eterno distruggerà la casa dei superbi, ma renderà stabili i confini della vedova." (Pro 15:25)
"Il timore dell’Eterno è un ammaestramento di sapienza, e prima della gloria c’è l’umiltà." (Pro 15:33)
"Chiunque è superbo di cuore è un abominio per l’Eterno; anche se stringe la mano ad un altro per un’alleanza, non rimarrà impunito." (Pro 16:5)
"18 Prima della rovina viene l’orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero. 19 ¶ Meglio essere umile di spirito con i miseri, che spartire la preda con i superbi." (Pro 16:18-19)
"Prima della rovina il cuore dell’uomo si innalza, ma prima della gloria viene l’umiltà." (Pro 18:12)
"Gli occhi alteri e un cuore superbo, che sono la lampada degli empi, sono peccato." (Pro 21:4)
Il nome del superbo insolente è; "Schernitore" egli fa ogni cosa con superbia smisurata." (Pro 21:24)
Il premio dell’umiltà è il timore dell’Eterno, la ricchezza, la gloria e la vita." (Pro 22:4)
L’orgoglio dell’uomo lo porta in basso, ma chi è umile di spirito otterrà gloria." (Pro 29:23)
Consideriamo anche quello che Gesù, Isaia, Paolo e Giacomo dissero sull’umiltà:
"«Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli." (Mat 5:3)
"11 E il maggiore di voi sia vostro servo, 12 Or chiunque si innalzerà sarà abbassato; e chiunque si abbasserà sarà innalzato," (Mat 23:11-12)
"Poiché così dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è Santo «Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti." (Isa 57:15)
"Infatti, per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno che si trovi fra voi di non avere alcun concetto più alto di quello che conviene avere, ma di avere un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha distribuito a ciascuno." (Rom 12:3)
"Non osiamo infatti collocarci o paragonarci con alcuni di quelli che si raccomandano da se stessi, ma essi, misurandosi da se stessi e paragonandosi con se stessi, non hanno alcun intendimento." (2Co 10:12)
"non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso." (Fil 2:3)
"Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili»" (Gia 4:6)
Gesù narrò una storia che punta sul nostro bisogno di umiltà:
"7 Ora, notando come essi sceglievano i primi posti a tavola, propose agli invitati questa parabola, dicendo: 8 «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché quel tale potrebbe aver invitato un altro più importante di te, 9 e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: "Cedi il posto a questi". E allora tu, pieno di vergogna, non vada ad occupare l’ultimo posto. 10 Ma quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto affinché, venendo chi ti ha invitato, ti dica: "Amico, sali più su Allora ne avrai onore davanti a coloro che sono a tavola con te. 11 Perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato»." (Luc 14:7-11)
Ci sono tre prominenti esempi di modelli di Umiltà Biblica: il Bambino, il Servo e Gesù
  • Essere come un "bambino" non vuol dire essere infantili. Dio ci chiama ad essere maturi, che non è da confondere con un’attitudine di "superiorità". I bambini non hanno nessuna difficoltà a dimostrarsi umili con i genitori, e i genitori saggi non parlano mai "giù" ai loro figli, ma li rispettano e sempre li trattano con dignità, anche quando li rimproverano e li correggono. "Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli." (Mat 18:4)
  • Il "servo", per quello che sia, è sempre in fondo alla classe sociale. Il Cristiano è un servo di Cristo ma il suo servizio è sempre fatto volentieri, mai per necessità e a malavoglia. "E il maggiore di voi sia vostro servo," (Mat 23:11) Per quanto mi riguarda io voglio essere "schiavo" di Gesù come si definiva Paolo.
  • La nostra attitudine deve essere come quella di Cristo: "e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce." (Fil 2:8)
Se l’orgoglio è la malattia del peccato, il cancro dell’anima, quali sono le cure per guarire?
Almeno due: Preghiera e Lode sempre producono umiltà.
L’atto della preghiera è un’ammissione d’umiltà perché testimonia e riconosce la nostra dipendenza da Dio per tutte le cose che noi abbiamo bisogno e Dio risponde a quest’umiltà. "13Quando chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, quando ordinerò alle locuste di divorare il paese quando manderò la peste al mio popolo, 14 se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal ciclo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese." (2Cr 7:13-14)
A proposito di pioggia, l’altro giorno attraversavo il Bisagno con un amico di Genova e gli chiesi come mai il fiume è sempre secco e se era sempre stato così. Mi rispose di no, ma adesso non piove più.
Dio ci chiede di umiliarci davanti a Lui: "Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà." (Gia 4:10) altrimenti lo farà Lui con guai e prove per portarci alla umiltà: Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché viviate, moltiplichiate ed entriate ad occupare il paese che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri. 2 Ricordati di tutta la strada che l’Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto fare in questi quarant’anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che c’era nel tuo cuore e se tu osserveresti o no i suoi comandamenti.3 Così egli ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna che tu non conoscevi e che neppure i tuoi padri avevano mai conosciuto, per farti comprendere che l’uomo non vive soltanto di pane, ma vive di ogni parola che procede dalla bocca dell’Eterno." (Deu 8:1-3) L’altro giorno ero a pranzo con mio fratello e con i tecnici e ci raccontava una storia "è questione di stile". Tempo fa era a Roma con pezzi grossi che investigavano l’affondamento di una nave, lui era il perito tecnico. Arriva l’ora di cena ed un riccone fra loro dice andiamo a Firenze a mangiare una fiorentina. Prendono il suo aereo privato e vanno a Firenze in uno dei più lussuosi ristoranti. Questo ordina la fiorentina, ne taglia un pezzettino e butta via il resto. Gli altri gli chiedono "ma questa fiorentina costerà almeno € 100 e la butti via?" E lui rispose: "è questione di stile". Mio frate raccontava questa cosa come se fosse qualcosa di valore, ma io dissi: "Quell’uomo è un arrogante e un strafottente si merita di diventare povero e mangiare dai cestini della spazzatura, quando ci sono milioni di bambini al mondo che muoiono di fame. Quel tipo non era umile. Adesso penso di essere nel libro nero di mio frate.
Lode ed una attitudine di ringraziamento sono forti antidoti contro l’orgoglio: "16 ¶ Siate sempre allegri. 17 Non cessate mai di pregare 18 In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesú verso di voi." (1Te 5:16-18)
Qualcuno potrebbe chiedere: "Perché dobbiamo parlare di umiltà nella chiesa di Cristo? Non abbiamo ricevuto lo Spirito Santo? Non siamo automaticamente umili?" Naturalmente il problema con l’umiltà è che nel momento che pensiamo di averla, l’abbiamo appena persa. Come quello che voleva scrivere un libro intitolato: "Umiltà a come l’ho ottenuta" o il mio detto: "Sono orgoglioso di essere umile".
Da ricordarsi che l’umiltà non è "debolezza" ma "forza sotto controllo".
Ed ecco quattro modi come il cancro dell’orgoglio attacca i Cristiani:
1.    Visto che siamo salvati potremmo avere l’attitudine di pensarci superiori e di guardare in basso gli altri. Un famoso uomo di Dio vide un ubriacone sdraiato per terra e disse: "è soltanto per la Grazia di Dio che sto in piedi"
2.    Essendo assolutamente convinti che la nostra dottrina è perfetta abbiamo la tendenza di abbassare chi è in disaccordo,
3.    Quando ci sono problemi non risolti nella chiesa, dobbiamo essere sempre pronti a rintracciarne la sorgente, anche se ci costa,
4.    Fra i Cristiani c’è spesso un bisogno di essere affermati, essi non sono spesso soddisfatti, così c’è la tendenza a paragonarsi ad altri cosicché, almeno ai loro occhi, si sentono migliori. Altresì, fra Cristiani quel famoso detto è applicabile: "Tutti vogliono apparire con odore di rose".
Io conosco soltanto un modo per curare l’orgoglio al 100% ed è di ucciderlo sulla croce, come dice la Parola: "Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me." (Gal 2:20)
Questo significa che la nostra carne deve morire sulla croce, e non più viva e la vita che viviamo adesso è quella di Cristo che si è sacrificato per noi. In poche parole qualsiasi offesa che viene verso di noi non ci colpisce più perché noi siamo morti ed è Gesù che la riceve, perché siamo in Lui, perciò non possiamo essere offesi. Non siamo più i capitani delle nostre anime, ma siamo schiavi di Cristo. Chi non è umile abbastanza da considerarsi schiavo di Cristo non ha parte nel Suo Regno.

   by aymon de albatrus


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