sabato 25 aprile 2020

Ricominciamo rispondendo Positivamente a Dio


       La risposta dell'uomo a Dio
Continua il tempo della Pandemia, ancora questo virus invisibile ci terrorizza, siamo ancora per poco speriamo sotto la fase uno e ci stiamo per incamminare per la seconda fase, la situazione è migliorata rispetto al picco iniziale ma quanto dolore…. Quanta sofferenza.
Tante persone hanno perso il posto di lavoro, le persone care, il dolore sovrasta questa terra ma i nostri occhi non devono terminare di guardare il cielo e chiedere a Gesù di pregare per noi, che non venga meno la fede, la speranza di una rinascita.
Il progresso è un bene e Dio ha dato l’intelligenza per questo, vanno rispettate delle regole di vita, il progresso deve servire alla vita delle persone. (Siamo andati sulla luna, abbiamo pensato di fare a meno di Dio)
Abbiamo imparato che non possiamo lasciare il posto alla disperazione, che la speranza ci accompagna sempre per ripetendo spesso
 Signore abbi misericordia di Noi e del mondo intero
Contro te, abbiamo peccato.
Davanti a questa dura prova, dove sembra che ricominciare sia impossibile il Signore ci ricorda  “Nulla è impossibile a Dio”   Lc1,37 pertanto  rimettiamoci  in gioco, “Io sono “ ossia Dio  e’ con noi, tutti i giorni fino alla fine del Mondo” se tu lo vorrai
Questa libertà di Dio ci spiazza, non ci rimprovera, non importa cosa sia successo io sono con te e per te che ho rotolato la pietra ed a te Didimo, vengo a mostrarti  le mie piaghe come con Tommaso,  nella tua realtà affinché’  tu possa annunciare il mio amore al mondo intero.
Stiamo riscoprendo il valore della Fratellanza, è il momento di evitare le polemiche, togliere del tutto le costruzioni distruttive ma di creare insieme foto e video, puzzle di amore, di carità, di gioia, di rinascita mettendo la legge di Dio al centro del nostro cuore. Permettiamo a questo nostro Avvocato di farci da maestro. Permettiamogli di rotolare la pietra che c’è nel nostro cuore per risorgere con lui, perché in lui avremo la vita in abbondanza.
Ci siamo illusi che senza di lui fossimo liberi e ci siamo invece scoperti in catene.
Siamo di dura cervice come il popolo di Israele ma sappiamo che ciò che ci salva è la nostra obbedienza a Lui.
“il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Genesi 2,7
Vediamo sin dalla Genesi che è il Soffio di Dio a darci la vita, questo stesso che lo rincontriamo nella morte di Gesù “Chinato il capo, consegnò   lo Spirito » (Gv 19,30).
 Mentre l’evangelista Matteo scrive “ E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono.  E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.  Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!». Mt 27.50- 54.
Quel cielo si squarcia per offrire a noi il perdono dei nostri peccati, ritroviamo tale termine proprio nel battesimo di Gesu’ nel vangelo di Matteo
“ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra dilui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Mt 3, 16,17”. La colomba l’avevamo vista sin dalla Genesi come portatrice di una rinascita uscendo’ Noe’ dall’arca
“  Noè fece uscire la colomba dall'arca  e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra” Gen 8,8. 11
Quindi possiamo ammettere che la nuova vita ci viene data in virtù di un padre che ti ama e mi ama tanto da sacrificare Suo figlio per te e per me, ha permesso che quel Figlio perdesse la vita per noi, siamo valsi il Suo sacrificio, il  sangue e l’acqua uscita dal Suo costato è per la nostra redenzione per noi ha aperto i cieli attraverso il nostro battesimo siamo parte di questa famiglia che lui vuole portare in cielo e farci resuscitare dai morti se solo noi lo vogliamo.
In un era di disoccupati, se ci venisse offerto un lavoro diremmo dove dobbiamo firmare? Cosa dobbiamo fare? Quando ci innamoriamo di qualcuno vorremmo trascorrere del tempo con l’altra persona e per lei inventiamo la qualunque pure per trascorrere 2 minuti ed allora perché non trascorrere del tempo con colui che più di tutti ci ama?
Abbiamo tante aspettative su come deve essere la nostra vita, cosi’ come Pietro in questo vangelo
“In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».” Mt 16,21-27
Molte volte non capiamo che la vera felicità non consiste che tutto vada come vorremmo, ma accettare di essere deboli a tal proposito San Paolo scrive
 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia.  A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me.  Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». 
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.  Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.”
Accettare che io, senza Te Padre sono limitata, e se non mi sottometto a quella Parola non posso essere un capolavoro.
Abramo e’ il primo testimone di questa paternità, per fede obbedisce, si fida di tale parola e va…, «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Gen 15,5.
Credere è un atto dell’intelletto che sotto la spinta della volontà mossa da un esperienza che Dio per mezzo della Grazia ha permesso nella nostra vita ci dà il consenso alla verità divina.
La madre Santissima realizza a pieno il dipinto della Fede.
Pensiamo che obbedire sia qualcosa di superato ed invece se riflettessimo un attimo dobbiamo riconoscere che la vita funziona se obbedisce a delle regole: Se un alimento ti fa allergia non puoi ingerirlo, se hai bisogno di una trasfusione di sangue devi rispettare le regole del tuo gruppo sanguigno, se un bimbo non cresce con ritmi sani soffrirà, se lavori e non segui le regole sarai punito e quanti altri esempi potremmo fare per far capire quanto sia essenziale rimanere in Lui per vivere una vita autentica.


sunto tratto da Catechismo della chiesa cattolica , ovviamente aggiunte Bibbliche e opinioni personali 

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