Inizio seconda parte
Tratto
da dell’Arte di trarre profitto dai
nostri peccati di Joseph Tissot
L’anima consapevole della sua miseria può
avere grande fiducia in Dio, perché questa consapevolezza e confessione del
nostro niente ci avvicina molto a Dio. Tutti i grandi Santi come Giobbe, Davide
e altri cominciavano le nostre preghiere confessando la nostra miseria e la
nostra indegnità, è un eccellente cosa riconoscersi povero, vile e miserabile
indegno di comparire alla presenza di Dio, quanto più riconosciamo di essere
miserabili, tanto più confideremo nella bontà e misericordia di Dio che si
esercita sui miserabili.
I peccati e le infedeltà con cui cadiamo
devono causarci vergogna e confusione, quando vogliamo avvicinarsi al nostro
Signore. Le virtu’ dell’umiltà, della confusione, e del disprezzo di se’ sono
mezzi per salire fino all’unione con Dio.
Non abbiamo motivo di dubitare che Dio ci guardi
con amore , perché tratta con amore i piu’ grandi peccatori del mondo a
condizione che abbia un minimo ma sincero
desiderio di convertirsi. Le nostre imperfezioni non devono piacerci ma
nemmeno devono scoraggiarci ia ma dobbiamo trarre da esse umiltà, sfiducia
nelle nostre forze, il Signore non ama i nostri peccati ma ci ama malgrado
essi. Ripetiamo spesso “Pietà di me, o Dio, nel Tuo grande amore cancella tutti
i miei peccati….”
Accettiamo di non essere nulla e poter
glorificare il Signore riconoscendo la sua bontà e la Sua Misericordia.”
Accostiamoci a Dio con gioia perché il
Signore ci ama e quando abbiamo avuto l’assoluzione dei vostri peccati Dio
nella sua bontà li ha già dimenticati. L’importante è volgere lo sguardo verso Nostro
Signore e per quanto inciampiamo un
padre andrà sempre a soccorrere ed ad incoraggiare la
figlia.
Se infatti facciamo memoria i migliori Santi
sono i piu’ grandi peccatori come San Pietro, San Matteo, San Davide e Santa Maria Maddalena.
Le nostre cadute procurano una maggiore conoscenza delle
nostre debolezze e maggiori diritti per
la divina misericordia e di ricorrere al Lui con maggiore fiducia in Dio e
minore fiducia in noi stessi rimanendo piu’ vigilanti.
Rimaniamo vigilanti e siamo umili per rimanere
vivi, perseveriamo rimanendo assidui alla preghiera e nei sacramenti che
saranno di grande aiuto nel raggiungere
la virtù. Prendiamo dunque il nostro cuore e mettetelo soavemente nel cuore di Gesù
e affidandoci alle preghiere per la nostra guarigione, continuamente dobbiamo
recitare pratiche di pietà, Dio permette la caduta dell’amor proprio affinché
torniamo ad affidarci a lui.
Dio ci dà la forza e il coraggio quando non
dobbiamo usarli, ma non si sbaglia mai quando arriva l’occasione. IL grande
segreto per mantenersi in buona devozione è avere l’umiltà.
Siate umili e Dio sarà con voi, apprezzerà la
vostra buona volontà e si darà a voi
senza riserve, dicendogli dal più profondo del cuore che , se finora non avete
servito bene , abbia la bontà di perdonarvi
e di darvi forze per prendere la
decisione di staccarvi da tutti gli affetti del mondo e di non affezionarvi ad
altro che all’amore di Dio e servirlo fedelmente di tutto cuore. La penitenza comporta vari atti:
-
la contrizione
-
la confessione e
-
la soddisfazione
Il nostro dottore ci da’ profonde
istruzioni su ciascuno di questi 3 punti e alla
luce dei suoi insegnamenti
scopriamo i tesori che i nostri peccati ci procurano, offrendoci la materia per
questi atti delle nostre anime penitenti, intanto con l’accompagnamento di
sforzi e con le benedizioni che attira, la confessione ci si presenta come un
potente mezzo per trasformare le nostre cadute in fonti di merito.
Se siamo veramente umili ci dispiacerà
infinitamente il nostro peccato.
Prima di confessarci immaginiamo di trovarci
sul monte Calvario, ai piedi di Cristo crocifisso , il cui sangue sgorga da
ogni parte per lavare le tue iniquità, sebbene non sia lo stesso sangue del
Salvatore, è il merito di questo sangue a bagnare con abbondanza i pentimenti e
le confessioni.
Nelle confessioni praticherai virtu’
come l’umiltà, l’obbedienza, la semplicità e la carità e nell’atto di
confessarsi eserciterai più virtu’ che in qualsiasi altro.
San Gregorio afferma che a volte ci
vuole più coraggio per confessare un peccato di quanto ne sarebbe stato
necessario evitarlo. Sant’ Agostino
afferma invece: Dio accusa i vostri peccati , se siete voi ad accusarli siete già
uniti a Lui.
La celebre peccatrice pentita amò prima il Salvatore e questo amore
si trasformò in pianto , e questo pianto in amore più grande e perciò il Signore le disse che le
venivano perdonati i suoi molti peccati.
La testimonianza dell’amore sono le
opere e per produrle dobbiamo utilizzare il ricordo delle nostre cadute. Il
fervore generato dall’amore non deve limitarsi al sentimento , deve regnare
anche nella nostra volontà e fecondare la nostra condotta. La tristezza della
vera penitenza si deve chiamare disgusto ,dolore, detestazione del peccato che
rende lo spirito vigile ed attivo che solleva il cuore alla preghiera , alla
speranza e alla devozione. E’ una tristezza attenta volta a detestare, respingere e porre ostacoli al
peccato tanto a quello passato quanto a
quello futuro. Le nostre imperfezioni
sono un grande motivo di umiltà e l’umiltà produce generosità. La vera
penitenza ha la sua leva principale nel dovere della soddisfazione. Soddisfare
secondo sant’ Anselmo è restituire a Dio l’onore che gli abbiamo tolto secondo Sant’Agostino invece è distruggere
le occasioni di peccato e chiudere la porta al consenso e alle sue suggestioni.
Se riflettiamo sulla malizia infinita e sul fatto che col peccato abbiamo
offeso Gesù dobbiamo tornare a lui col proposito di evitare la prossima volta
di ferirlo mettendo più attenzione e chiedendogli il perdono dei nostri peccati
quindi la pazienza di sopportare le conseguenze umilianti dei nostri peccati.
Cerchiamo la virtu’ e umiliamoci davanti a Dio, implorando la Sua Misericordia
chiedendogli perdono. I peccatori pentiti sono infatti avvantaggiati da coloro
che non hanno peccato e che la giustizia ristabilita prevalga sull’innocenza
conservata. Infatti sta scritto i pubblicani e le prostitute vi passeranno
avanti nel regno dei cieli. Il profumo aspro della penitenza somiglierà
all’aroma puro di una vita immacolata conserverà sempre il suo speciale profumo e il suo abbagliante candore. Perdendo
l’innocenza l’uomo perde una dignità che solo ad essa appartiene e che una
volta perduta non si potrà recuperare in alcun modo. Tuttavia secondo la
dottrina di San Tommaso seppur non riacquistando la perduta innocenza l’uomo si
forma un maggior tesoro perché come dice san Gregorio chi riflette
seriamente sulle loro passate deviazioni
compensano i danni con guadagni successivi e sono oggetto della felicità in
cielo. Il nostro Salvatore infatti ha riservato questi favori ai peccatori che
tornano a lui, copre la loro penitenza
con una maggiore effusione del suo prezioso sangue e trasforma le nostre
miserie in grazie, le spine in rose. Ecco il trionfo dell’amore ed il segreto è
la penitenza ossia le lacrime dell’anima, il dolore del cuore, la contrizione.
Maria
Maddalena da creatura macchiata e piena
di sporcizia si convertì e divenne un vaso puro e pulito tanto da ricevere
l’acqua aromatica della grazia con la quale poi imbalsamò Gesu’, colei che fu
amata da peccatrice è stata purificata e rinnovata dalla Grazia attraverso la
costrizione e l’amore della penitenza per cui oggi possiamo chiamarla Avvocata
dei cristiani e figli della Chiesa che essendo stati peccatori e preferiscono
fare penitenza che morire nel loro peccato, per chi come lei si allontanò dal proprio peccato chiedendo
perdono a Dio con vero pentimento e fermo proposito di non peccare piu’
stimolando i peccatori a seguire il suo esempio. Maddalena conquistò la purezza
con molto sforzo e diligenza e la conservò con timore e sollecitudine pertanto
possiamo fare anche a lei riferimento quando parliamo di avvocata dei giusti e
delle vergini non esteriori ma interiori, la quale a volte e’ più pronto a
perdonare chi ha sbagliato che chi non si è mai macchiato perché chi sbaglia ha
maggiore umiltà. Maria Maddalena viene
affidata alla Madre Celeste contro gli
scogli del peccato, La madre di Dio, rifugio
dei peccatori, Porta celeste, stella
Polare o del Mattino. Pertanto non perdiamo mai la speranza nella nostra
conversione ma affidiamoci sempre alla nostra Mamma e vediamoci in
Maddalena in Giovanni quando Gesù sulla
croce lo affida alla Madre come madre dell’umanità con la certezza che Lei si
prenderà l’ impegno a portarci al Figlio. E’ importante testimoniare la fiducia nella madre celeste perché Lei ha il compito di essere la nostra
avvocata che puo’ concederci tutto
mediante Gesù Cristo perché madre di Dio. E cosi’ come a causa di Adamo ed Eva
accadde la rovina mediante la Madonna e Gesu’ siamo stati sollevati. Maria è il
ponte per cui la grazia si versa a noi per condurci a Dio, alla Sua bontà.
Nessuno si salva se non per Lei avendo lo scettro della misericordia mentre il Figlio continua ad essere Re di
giustizia. Molto spesso siamo esauditi
nell’invocare il nome di Maria che quello del Figlio non perché la Madonna sia
più potente, sottolinea Sant’Anselmo,
anche perché Lei riceve tutto il Suo potere dal Figlio, ma perché,
essendo Gesù il Signore e giudice di tutti, distingue i meriti di ciascuno e
persiste nella giustizia quando rinvia il nostro ascolto, mentre al nome di
Maria, la sua giustizia, soddisfatta si placa, mentre i neriti i questa incomparabile
creatura intercedono per ottenere tutto.
Nell’Antico
Testamento della Sacra Scrittura
conosciamo un Dio che punisce: manda il diluvio, circonda di Fiamme… un Dio che
dà sfogo alla sua collera completamente diverso dal quel Dio che conosciamo invece nel Nuovo
testamento che si presenta sotto forma
di agnello immolato.
Perché
esiste questa differenza? Cosa e’ successo????
Dio
si è incarnato nel seno di Maria e , come il sole quando percorre nello zodiaco
i segni del cancro, Toro, scorpione, Bilancia, e leone ci invia fuoco bruciante che poi si addolcisce e trasforma in benefici
raggi entrando nel segno della Vergine, come l’unicorno dimentica la sua
selvaggia ferocia e si ammansisce quando poggia la testa tra le ginocchia di
una bambina, cosi’ il sole di giustizia si trasforma in un benefico astro
cambiando i raggi di collera in dolce calore dal momento in cui nasconde il suo
splendore nelle viscere della Vergine di Nazareth. La giustizia resta in cielo mentre la
misericordia viene ad abitare sulla terra, si esaurirono la collera e l’indignazione
quando la terra verginale di Maria diede il suo frutto. Il dolce latte della
madre ha addolcito rendendo tenero e semplice Gesù mite ed umile pecorella. Nel
cantico dei cantici svela pure il motivo per cui non parliamo di vino ma di
latte. Il vino può inebriare un uomo, fargli perdere la memoria delle ingiurie
ricevute e che egli facilmente perdona ma il latte della Madre Celeste ha avuto
il potere di inebriare Dio con la Sua Misericordia gettando lontano da se il
ricordo dei nostri peccati diventando generoso di perdono. Cosi da un Dio duro,
quindi dalla pietra uscì il miele, il tronco di Iesse, Dio, ha germogliato il
fiore: Gesù che produce questo soave succo, rimedio di tutti i mali. Nel
passaggio del Mar Rosso, le onde seppellirono gli egiziani figura dei peccatori.
Simeone nel vedere il Messia nelle braccia di sua madre proclama la salvezza di
Israele e quando lo prende in braccio riconosce in lui la causa della rovina e
della risurrezione di molti. Non possiamo separare la Madonna da Gesu’. Nel
seno del Padre, figlio di Dio fatto uomo assumeva gli attributi della paternità
divina, nel seno della Madre si riveste di sentimenti materni e Maria aumentò
la clemenza del Dio che generò e che coronò il suo capo con un diadema di
eterna Misericordia. Se le vergini stolte si fossero rivolte alla Sposa cioè
alla Madonna anziché lo sposo ossia Gesu’
non avrebbero auto la risposta io non vi conosco ma
avrebbero ottenuto la grazia. Anche se abbiamo peccato, anche se il nostro cuore sta sprofondando nell’angoscia,
nella disperazione avendo invaso il cuore guardiamo Maria, preghiamola, pensiamo
a Lei e riacquisteremo la pace, come Maria stessa lo rivela a Santa Brigida. I peccatori
sono giustamente chiamati il gregge di Maria. La salute è importante ma quando
un infermo ripone la sua fiducia nel ricevere le cure migliori nella Madre
Celeste non sarà certo deluso, quindi non saremo mai soli la nostra Madre verrà
in soccorso per liberarci.
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